L’Apocalisse

10,00

GIANCARLO PANI (ed.)

Saverio Corradino

È possibile penetrare il mistero dell’Apocalisse, l’ultimo libro della Bibbia che ne è in qualche modo la conclusione? Si può afferrare il significato di un testo così enigmatico, così lontano dalla nostra mentalità?

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I fiumi di inchiostro versati in duemila anni su questo libro, uno dei più commentati del Nuovo Testamento, dimostrano la difficoltà di «aprire» un volume che per molti versi è ancora «sigillato». Saverio Corradino ha tentato di dipanarne il mistero, un mistero che riguarda la nostra storia.

Il tema portante dell’Apocalisse è appunto la storia del mondo e degli uomini, la storia degli imperi che dettano legge e dell’uomo comune che sembra non lasciare alcuna traccia di sé. Ed è la storia letta non nel suo svolgersi, ma nella prospettiva della fine. Per l’autore dell’Apocalisse, il processo storico non è altro che la storia della salvezza, storia che è interamente nelle mani di Dio e che ha toccato il suo culmine nel mistero pasquale. Quel mistero è tutto il senso e tutta la realtà della storia, dove non c’è altro che la vittoria silenziosa di Dio attraverso la morte e resurrezione del Signore Gesù. Vi è poi la sua risonanza negli uomini e nelle culture, l’accoglienza che le si dà, e che è gioia umile e intensa, ma pure il rifiuto che le si oppone, che è la componente più vistosa e distruttiva della storia.

Il libro afferma pure qualcosa di più: dice che la storia sta per finire e siamo alla stretta finale; tutto ciò che cronologicamente segue quell’evento denota la testimonianza che il credente deve dare nel mondo.

Saverio Corradino (1920-1997) potrebbe essere definito – e qualcuno lo ha fatto – un Erasmo del XX secolo, per la profondità e ampiezza della sua cultura. Normalista, laureatosi a 21 anni in Matematica a Pisa, formatosi in ambienti di opposizione al regime, entra nella Compagnia di Gesù nel 1944. Studioso di filosofia della scienza, docente di cosmologia e di Sacra Scrittura, si occupa di storia della scienza all’Osservatorio Astronomico Vaticano. Ma il suo carisma specifico emerge nell’interpretazione sapienziale della Bibbia, in cui è maestro.

Tra le sue opere: Dialoghi sulla laicità. La profezia del popolo di Dio sul mondo (con M. Castelli, P. Parisi, P. Stancari), Soveria Mannelli, Rubbettino, 2005; Il tema della morte alla fine dell’Antico Testamento, in La laicità difficile, Brescia, Morcelliana, 1991, pp. 63-89; Judith. Il libro di una vita, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2002; Il potere nella Bibbia. L’autorità come servizio, Villa Verucchio, Pazzini, 2011. Presso l’editore Vittorietti: Ricerca scientifica e preghiera in Teilhard de Chardin, in G. Pani, Studio e Sapienza, 2008; Chi è l’uomo? L’antropologia di Genesi 1-11, Palermo, 2012.

Gli scritti sono una preziosa testimonianza della sofferta coerenza del suo vissuto di intellettuale, lontano da ogni aspirazione a posizioni di prestigio. La sua onestà di credente, di scienziato e di uomo di cultura fanno di lui un profeta del nostro tempo.

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