E già, perché i protagonisti di questo viaggio di Lucio Luca, “Dall’altra parte della Luna”, sono siciliani d’America che ce l’hanno fatta.
Un vecchio detto siciliano recita “Cu niesci arriniesci” ed è proprio questo motto che ha animato tutti i protagonisti. Siciliani che non si sono pianti addosso, non hanno cercato casa nel posto fisso, e che, mettendo a frutto il loro lavoro e il loro talento, ce l’hanno fatta. Lucio Luca è andato a trovarli, ha parlato a lungo con loro e li ha raccontati perché il loro viaggio possa essere da esempio ad altri.
“Avete mai provato a fare una ricerca su Google utilizzando come parole chiave Sicilia e America?», scrive Luca nella sua prefazione. «Vengono fuori centinaia di migliaia di siti, ma la cosa che salta subito all’occhio è che la stragrande maggioranza contiene riferimenti ai padrini di Cosa Nostra negli Stati Uniti, alla mafia italo-americana, al delitto di Joe Petrosino, ai legami tra le grandi “famiglie” siciliane e quelle di Oltreoceano. Ma c’è un’altra Sicilia che il suo sogno americano se l’è conquistato sul campo con la fatica, il coraggio, il sudore, il talento. La Sicilia di chi è andato via per ritagliarsi un suo spazio nell’arte, nella medicina, nella ristorazione, nella moda, nello sport. Quella di chi ha deciso che restare soltanto per lamentarsi e per accusare una politica inadempiente era uno spreco. Tempo perso».
«Giuseppe e Anna Maria, Giovanna ed Emanuele, Michele e Saverio, Fabio e Tiziana e tutti gli altri che ho provato a raccontare in questo libro – continua il giornalista – sono soltanto alcuni siciliani d’America che davanti all’offerta di provarci non hanno risposto “no grazie”. Anzi. Si sono buttati a testa bassa in una nuova avventura e hanno vinto».
Il libro è stato presentato presso le università texane di San Marcos e Austin, presso il centro di cultura italiana di Houston e a New York.